giovedì 30 aprile 2020

Valle D’Aosta. Servizio asporto cibi e bevande attivo dal 27 aprile 2020

di Area Legislativa

Il Presidente della Regione ha firmato l’ordinanza con la quale vengono stabilite le disposizioni per la vendita di cibo da asporto.

La vendita di cibo da asporto è consentita, oltre che negli esercizi commerciali di cui alla legge regionale 12/1999, anche negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di cui alla legge regionale 1/2006, nonché da parte degli imprenditori artigiani e industriali in possesso di idonea registrazione sanitaria ai sensi del Regolamento 852/2004/CE, nei locali di produzione o ad essa adiacenti.

La vendita è permessa nel rispetto delle seguenti misure:

- la vendita per asporto è effettuata previa ordinazione on-line o telefonica
- gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengono su appuntamento, dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno
- nel caso di una pluralità di avventori in attesa all’esterno, deve essere rispettato il distanziamento di almeno un metro, con uso da parte degli stessi di guanti e mascherina o altro mezzo protettivo idoneo che garantisca la copertura di naso e bocca
- all’interno del locale è consentita la presenza di un cliente alla volta munito di guanti e mascherina o altro mezzo protettivo idoneo che garantisca la copertura di naso e bocca con uno stazionamento per il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce
- nei locali o parti di locali destinati alla vendita i gestori indossano guanti e mascherine e mettono a disposizione dei clienti gel igienizzante, posto in luogo ben visibile
- è da privilegiare, in ogni caso, la consegna a domicilio dei prodotti, previa prenotazione telefonica o on line.

L’Ordinanza vieta ogni forma di consumo del cibo all’interno dei locali e all’esterno in prossimità dei medesimi.

Take away in Piemonte dal 4 maggio, esclusa Torino dove inizierà dal 9 maggio 2020

di Area Legislativa

Il Governatore del Piemonte ha emanato l’ordinanza n. 40 del 30 aprile 2020 con la quale dispone che l’attività di ristorazione da asporto (take away) sarà consentita da lunedì 4 maggio tranne che nella città di Torino, dove potrà iniziare sabato 9 maggio

Nel caso di criticità specifiche o dove non sarà possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su parti di esso.

Come avverrà il servizio

Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie potranno dare una semplice comunicazione al Comune, che però potrà revocare immediatamente l’autorizzazione in caso di inadempienza delle prescrizioni.

I Comuni dovranno infatti garantire il rispetto di precise disposizioni:

- distanza minima in coda di 2 metri
- ritiro dei prodotti precedentemente ordinati per appuntamenti dilazionati, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno, e con presenza nel locale di un cliente alla volta, che deve fermarsi il tempo strettamente necessario per la consegna e sempre rispettando le misure di sicurezza previste dal DPCM del 26 aprile 2020
- divieto di consumo dei prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze
- mascherina obbligatoria per clienti e personale in servizio

Sarà consentito l’asporto anche in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista la consegna al cliente direttamente dal veicolo.

L’attività di ristorazione da asporto sarà possibile dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21

I sindaci potranno modificare tali orari in presenza di qualificate motivazioni e nel rispetto delle esigenze dei luoghi.

mercoledì 29 aprile 2020

Riaprono a pieno regime con tavoli all’aperto pub e ristoranti in Calabria

di Area Legislativa 

La Governatrice della Regione Calabria ha firmato l’ordinanza n. 36/2020 con la quale la riapre a pieno regime dal 30 aprile 2020 tutto il comparto food & beverage.

Nello specifico:

  • È consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto
  • È consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto
  • Le attività di cui ai punti 5 e 6 possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime “anti-contagio” di cui all’allegato 1 parte integrante all’Ordinanza e ferma restando la normativa di settore
  • È consentita l’attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all’aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l’uso delle mascherine e guanti 
Misure anti-contagio per l’asporto e somministrazione all’aperto (allegato 1)

Gli esercizi quali ristoranti, pizzerie, rosticcerie possono effettuare la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto, adottando le seguenti misure minime:
▪ rispetto delle norme igienico-sanitarie nella preparazione, nel confezionamento e nella consegna
▪ individuazione di un’area destinata al ritiro degli alimenti
▪ utilizzo di contenitori protetti e separati
▪ obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
▪ disponibilità di prodotti igienizzanti per clienti e personale
▪ accesso su prenotazione mirata a evitare compresenze simultanee
▪ limitare al minimo la presenza fisica nella zona di ritiro (il tempo strettamente necessario)
▪ divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle adiacenze degli stessi
▪ divieto di sostare nelle immediate vicinanze dei locali
▪ privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e barriere nella zona front
▪ utilizzo mascherine per clienti e operatori

Prescrizioni servizio al tavolo

Gli esercizi quali Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo possono effettuare la preparazionee la somministrazione dei relativi prodotti esclusivamente attraverso il servizio con tavoli all’aperto, adottando le seguenti misure minime:
▪ sistemazione tavoli a distanza di almeno 1,5/2,00 metri di distanza l’uno dall’altro
▪ sistemazione delle sedie al tavolo garantendo la distanza da 1,00 a 1,50 metri tra i visi degli
occupanti
▪ prenotazione obbligatoria con percorsi predefiniti al fine di garantire la distanza interpersonale
di almeno 1 metro ed evitare le code
▪ misurazione della temperatura corporea per i clienti
▪ rispetto delle norme igienico-sanitarie nella preparazione, privilegiando l’uso di mascherine per il personale, di occhiali e garantendo il distanziamento minimo
▪ obbligo di sanificazione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
▪ disponibilità di prodotti igienizzanti per clienti e personale, in particolare per l’accesso ai
servizi igienici. In caso di utilizzo dovrà essere obbligatorio l’uso di mascherine con
igienizzazione delle mani, prima e dopo averle indossate.
▪ privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e barriere nella zona cassa
▪ utilizzo mascherine per clienti e operatori in fase di ordinazione e servizio
▪ sanificazione accurata nel riapparecchiare i tavoli
▪ vietare l’attività self-service

















Commenti






Commenta come Cervisiassociazione




La Puglia anticipa il servizio take away al 29 aprile 2020

di Area Legislativa

La Regione Puglia ha emanato una nuova ordinanza (N. 214 del Registro, 28 aprile 2020) che consente il servizio di asporto di cibi e bevande dal 29 aprile 2020, in anticipo rispetto alla data indicata per la Fase 2 dal DPCM del 26 aprile 2020.

Nello specifico l’art. 1 della predetta ordinanza prevede che, sino al 17 maggio 2020, è consentita la ristorazione con asporto da parte degli esercizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), con l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.

L’ordinanza non prevede alcuna limitazione di orario e non prevede in maniera specifica la necessità di prenotazione on line degli ordini e la consegna su appuntamento.

Dovranno essere rispettate tutte le misure per gli esercizi commerciali previste nell’allegato 5 e le misure igienico-sanitarie inserite nell’allegato 4 del DPCM del 26 aprile 2020.
E’ obbligatorio indossare mascherine e guanti sia per gli operatori commerciali sia per i clienti.


martedì 28 aprile 2020

Covid-19 - Fase 2 / birrifici, pub e ristorazione. Esteso l'asporto a tutti dal 4 maggio 2020

di Area Legislativa

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.108 del 27-04-2020) il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 APRILE 2020 inerente le disposizioni attuative (Fase 2) del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.

Le misure entreranno in vigore dal 4 maggio e avranno effetto per le successive due settimane. 

Tra le principali misure per le aziende della filiera segnaliamo che:

  1. A partire dal 4 maggio potranno riprendere le attività manifatturiere, di costruzioni, di intermediazione immobiliare e il commercio all’ingrosso. Per queste categorie, già a partire dal 27 aprile sarà possibile procedere con tutte quelle operazioni propedeutiche alla riapertura come la sanificazione degli ambienti e per la sicurezza dei lavoratori .
  2. Per quanto riguarda le attività di ristorazione, oltre alla consegna a domicilio, sarà consentito il servizio di asporto (take away) da consumare esclusivamente a casa o in ufficio. Il consumo non deve avvenire all’interno del locale, né al suo esterno devono formarsi assembramenti in cui non si rispetta la distanza fra le persone. E’ necessaria la prenotazione telefonica oppure on-line. Si dovrà entrare uno alla volta nel locale, rispettando la fila e le distanze di un metro, con i dispositivi di protezione (mascherine e guanti). 

Specifiche all’ART. 1

  • sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1 al decreto, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro; 
  • sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi; 
  • sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;
  • gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa ai sensi del presente decreto sono tenuti ad assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Si raccomanda altresì l’applicazione delle misure di cui all’allegato 5 al decreto (specificate più avanti);

Misure per gli esercizi commerciali (allegato 5)

1. Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale;
2. Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno e in funzione dell’orario di apertura;
3. Garanzia di adeguata aerazione naturale e ricambio d’aria;
4. Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento;
5. Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale;
6. Uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande;
7. Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:
a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;
b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
8. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.

Misure igienico-sanitarie (allegato 4)
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) è fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali, utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuale igienico – sanitarie.

Disposizioni su mascherine
Art. 3 comma 2 – Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19 limitatamente alla durata dell’emergenza sanitaria, gli individui presenti sull’intero territorio nazionale devono usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento del distanziamento fisico. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti.
Art. 3 comma 3 – Ai fini di cui al comma 2, per la popolazione generale potranno essere utilizzate, in alternativa alle mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
Art. 3 comma 4 – L’utilizzo corretto delle mascherine di comunità va ad aggiungersi alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie.

Sul tema delle mascherine, segnaliamo inoltre l’Ordinanza n. 11 del 26 aprile 2020 del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19

Protocolli sicurezza imprese produttive (birrifici e locali commerciali)
Quanto agli obblighi di rispetto dei protocolli di sicurezza per le imprese produttive commerciali e industriali (non gli esercizi commerciali), l’Art. 2 comma 6 del DPCM dispone:
“Le imprese le cui attività non sono sospese rispettano i contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali di cui all’allegato 6. La mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza“.

Altre misure
Per quanto riguarda gli spostamenti, saranno possibili all’interno di una stessa Regione per motivi di lavoro, di salute, necessità o per visitare i parenti (indossando la mascherina e senza assembramenti).
Gli spostamenti fuori Regione saranno invece consentiti per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e per il rientro presso propria abitazione.
Obbligatorio l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici.
Sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza e regolando gli ingressi alle aree gioco per bambini, fermo restando la possibilità da parte dei Sindaci di precludere l’ingresso qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.
Chi ha febbre sopra i 37.5 gradi e sintomatologie respiratoria: obbligo di restare a casa e avvertire il proprio medico.

Nel corso della Conferenza Stampa del 26 aprile, il Presidente Conte ha illustrato gli STEP SUCCESSIVI che il Governo ha in programma di attuare, inerenti il settore e che riguardano nello specifico la riapertura del comparto food&beverage:

1° giugno: bar e ristoranti potranno accogliere clienti nel rispetto del distanziamento minimo (per i tavoli almeno due metri).

domenica 26 aprile 2020

Ordinanza n. 22 del 26 aprile 2020 della Regione Liguria in tema di asporto (take away)

di Area Legislativa

Si susseguono le ordinanze regionali che aprono al servizio di asporto di cibo e bevande.

Il Governatore della Liguria ha varato nuove norme attraverso l’ordinanza n. 22 del 26 aprile 2020 che sintetizziamo di seguito.

Nello specifico, attività come bar, ristoranti, pizzerie e pasticcerie lungo il territorio ligure, a partire da domani, 27 aprile, oltre al servizio della consegna a domicilio, potranno consentire ai clienti il ritiro dei prodotti ordinati presso i locali dell’impresa, nel rispetto di alcune modalità che consentano di evitare gli assembramenti.

  • I clienti dovranno, ove possibile, ordinare i prodotti on-line o per via telefonica 
  • Gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati dovranno avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo 
  • Nel locale dovrà esser consentita la presenza di un solo cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce

Per effettuare il servizio d’asporto, dovrà essere garantito il rispetto delle misure di prevenzione prescritte dall’allegato 5 del D.P.C.M. 10 aprile 2020 previste per gli esercizi commerciali di vendita e generi alimentari, tra le quali si segnalano il rispetto delle norme igienico-sanitarie per l’attività di confezionamento, il mantenimento della distanza di un metro di sicurezza interpersonale nei luoghi di lavoro e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

Rimandiamo al provvedimento completo per i dettagli.

Via libera al take away nella Provincia Autonoma di Trento

di Area Legislativa

In base all’ordinanza n. 228940/1 del 25 aprile 2020, sarà consentito il servizio di asporto per le attività di ristorazione, bar, pub, pizze al taglio, gelaterie e pasticcerie a decorrere dal prossimo 29 aprile 2020.

Occorrerà rispettare le seguenti misure:

  • l’asporto dovrà esser effettuato, ove possibile, previa ordinazione on-line o telefonica
  • occorrerà garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce
  • è obbligatorio l’utilizzo di mascherine e guanti per gli operatori che entrino in contatto con gli avventori
  • i clienti hanno l’obbligo di indossare la mascherina prima di entrare nei locali
Saranno emanate specifiche linee guida attuative delle misure sin qui indicate.

Per le restanti disposizioni degli atti normativi in commento, si rinvia alla lettura integrale del testo.

Friuli Venezia Giulia. Ordinanza n. 11/PC del 26 aprile 2020. Take away

di Area Legislativa

Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha firmato la nuova ordinanza che, a partire dalla mezzanotte di oggi e fino al 3 maggio prossimo, andrà a integrare quella attualmente in vigore (la numero 10 dello scorso 13 aprile). L’ordinanza va ad allentare alcune restrizioni per le attività commerciali che appartengono alla filiera brassicola e agroalimentare.

Nello specifico è consentita la vendita di cibo e bevande da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (e dunque di pub e ristoranti), da parte delle attività artigiane e da parte delle attività di cui alla Ordinanza n.10/PC del 13 aprile 2020. 

La vendita per asporto sarà effettuata previa ordinazione da remoto, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nell’eventuale locale interno, la presenza di un cliente alla volta, con mascherina o copertura naso e bocca e garantendo l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce e nel rispetto delle misure di cui all’Allegato 5 del DPCM 10 aprile 2020. 

Allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo

I gestore e gli addetti devono essere muniti di mascherina e guanti. 

Rimane sospesa ogni forma di consumo sul posto di alimenti e bevande.

Si rammenta altresì che è obbligatorio negli esercizi commerciali di generi alimentari l’utilizzo dei guanti monouso e la messa a disposizione di soluzioni idroalcoliche, rendendoli disponibili ai clienti all’ingresso dell’esercizio stesso e laddove vi sia manipolazione dell’ortofrutta, del pane o di altri alimenti.

Nuova ordinanza Regione Emilia Romagna. Al via il “take away” da lunedì 27 aprile 2020

di Area Legislativa 

Anche l’Emilia Romagna si aggiunge alle Regioni che hanno aperto al servizio di asporto di cibi e bevande, a far data dal 27 aprile 2020.

Con l’ordinanza n. 69 del 24 aprile 2020, viene disposto In tutta la regione il via libera alla vendita cibo da asporto con ritiro dietro prenotazione on line o telefonica.

Il provvedimento riguarda gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub e ristornati) e le attività artigianali (ad esempio rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio), ma solo dietro ordinazione on-line o telefonica e quindi in maniera contingentata, per evitare assembramenti fuori e la presenza di non più di un cliente dentro il locale. 

Negli esercizi attrezzati, il ritiro potrà avvenire anche dall’auto

L’ordinazione non potrà in alcun modo essere consumata sul posto.

Il tutto dovrà avvenire nel rispetto delle misure igienico-sanitarie di cui all’Allegato 5 del D.P.C.M. 10 aprile 2010. 

La vendita del cibo da asporto resterà comunque vietata agli esercizi e alle attività che si trovano in aree o spazi pubblici in cui è vietato o interdetto l’accesso.

sabato 25 aprile 2020

Modifica ordinanza Regione Campania in tema di Delivery

di Redazione

Apprendiamo con soddisfazione la notizia con la quale viene comunicato che il Governatore della Regione Campania ha firmato una nuova ordinanza (la n. 39 del 25 aprile 2020) con la quale accoglie le osservazioni degli imprenditori e i suggerimenti relativi al servizio di consegna a domicilio, sottoscrivendo alcune modifiche al provvedimento emanato lo scorso 22 aprile.

Le modifiche che vanno a interessare gli attori di filiera sono sostanzialmente due:

  1. l’allungamento dell’orario di consegna per ristoranti e pizzerie che è concesso fino alle 23:00. L’orario corrisponde al termine ultimo di consegna e quindi all’invio dell’ordine. Le operazioni di pulizia e organizzazione dell’attività, anteriori e successive alla stessa, non sono computate nel lasso di tempo stabilito e possono svolgersi in aggiunta a esercizio chiuso.
  2. l’obbligo di utilizzo delle sole mascherine protettive e dei guanti (ove possibile utilizzarli, sollevando coloro che stanno a stretto contatto con i forni)

Resta vietata la vendita al banco di prodotti di rosticceria e gastronomia da parte delle salumerie, panifici e altri negozi di generi alimentari. Resta consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti opportunamente confezionati e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale di cui all’art.16 del decreto legge n.18/2020 da parte degli addetti alle consegne.

Nell’allegato all’ordinanza viene specificato inoltre che la visita medica da effettuare a ogni dipendente prima che riprenda l’attività lavorativa è diretta ad accertare l’assenza di sintomatologia da Covid-19 e, in particolare verterà sull’accertamento dell’assenza di infezioni respiratorie acute, sintomi di febbre, tosse, dispnea

L’accertamento potrà essere effettuato da qualsiasi medico di base ma sarebbe preferibile rivolgersi al medico del lavoro che segue l’impresa e che è responsabile della sorveglianza sanitaria sulla stessa, così come previsto dalle norme in vigore. 

Rammentiamo che la visita medica obbligatoria si estende anche al socio lavoratore o titolare che opera nell’attività.


Veneto e Abruzzo: via libera al servizio di asporto di cibi e bevande

di Redazione

Anche la Regione Veneto con ordinanza n. 55 del 24 aprile 2020 e la Regione Abruzzo con ordinanza n. 46 del 23 aprile 2020 danno il via libera al servizio di asporto per ristoranti, pizzerie, bar, pub, caffetterie e pasticcerie.

Nello specifico, in Veneto dalle ore 15:00 del 24 aprile 2020 gli esercizi commerciali possono effettuare il servizio take away previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano dilazionati nel tempo e comunque, negli spazi esterni anche di attesa, nel rispetto del distanziamento di un metro tra avventori e con uso da parte degli stessi di mascherina e guanti o garantendo l'igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante, e consentendo, nell'eventuale locale interno, la presenza di un cliente alla volta, con mascherina e guanti o garantendo l'igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante, e stazionamento per il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce. 

Gestore e addetti devono essere muniti di mascherina e guanti

Rimane sospesa ogni forma di consumo sul posto ed è confermata la possibilità di consegna a domicilio.


La Regione Abruzzo allo stesso modo consente “la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e da parte delle attività artigiane” a far data dal 24 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020.

“La vendita per asporto è effettuata previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce”.

Il servizio è concesso fermo restando l’osservanza delle misure di cui all’Allegato 5 del DPCM 10.04.2020. Resta sospesa per i predetti esercizi ogni forma di consumo sul posto.

Consentita anche “l’attività di produzione e commercializzazione di pasta fresca con orario dalle 9.00 alle 14.00. La vendita è effettuata garantendo che gli ingressi per l’acquisto dei prodotti siano dilazionati al fine di evitare assembramenti all'esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta”.

Inoltre, rispettivamente il giorno 28 aprile 2020 nella Città di Spoltore e il giorno 2 maggio 2020 nella Città di Pescina e nel Comune di Pratola Peligna possono rimanere aperte le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, di cui all’allegato 1 del DPCM 10 aprile 2020, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali.

giovedì 23 aprile 2020

Pub, birrerie e ristoranti in Toscana pronti per il servizio di asporto (take away) dal 24 aprile 2020

di Redazione

La Regione Toscana, con l’ordinanza n. 41 del 22 aprile 2020, ha dato il via libera alla vendita di cibo per asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività artigiane.

Nel merito, bar, ristoranti, pizzerie, pub, pasticcerie lungo il territorio toscano, a decorrere dal 24 aprile, oltre al servizio della consegna a domicilio (delivery), potranno consentire ai clienti il ritiro dei prodotti ordinati presso i locali dell’impresa, nel rispetto di alcune modalità che consentano di evitare gli assembramenti.

Nello specifico:

  • i clienti dovranno ordinare i prodotti on-line o per via telefonica
  • gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati dovranno avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo
  • nel locale dovrà esser consentita la presenza di un solo cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce

Dovranno inoltre essere rispettate tutte le misure di prevenzione prescritte con l’ordinanza regionale dello scorso 18 aprile 2020, che sintetizziamo di seguito:

  • mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale nei luoghi di lavoro di 1,8 metri. Quando, anche mediante la riorganizzazione dei processi produttivi, non fosse possibile il mantenimento della distanza di 1,8 metri è necessario introdurre elementi di separazione fra le persone o l’utilizzo di altri dispositivi come mascherine FFP2 senza valvola per gli operatori che lavorano nello stesso ambiente. Qualora le mascherine FFP2 non fossero reperibili è sufficiente utilizzare contemporaneamente due mascherine chirurgiche
  • è comunque obbligatorio l'uso della mascherina negli ambienti di lavoro in spazi chiusi in presenza di più persone e in spazi aperti quando, in presenza di più persone, non è garantito il mantenimento della distanza interpersonale (dovrà essere il datore di lavoro a fornire le mascherine)
  • occorre inoltre detergersi le mani prima dell’accesso al posto di lavoro e nei diversi momenti dell’attività lavorativa e, ove compatibili con l’attività, indossare guanti monouso
  • il datore di lavoro deve accertare, tramite idonei strumenti di misurazione della febbre o anche mediante dichiarazione sostitutiva da parte del dipendente, che questi non abbia febbre o altri sintomi influenzali; deve inoltre informare tutti i lavoratori delle misure di prevenzione da rispettare, con appositi depliants informativi
  • deve essere garantita la sanificazione degli ambienti, con frequenza di almeno una volta al giorno e comunque in funzione dei turni di lavoro, e degli impianti di areazione
  • ove possibile, posizionare pannelli di separazione sui banchi e sulle casse
  • l’ingresso è consentito solo alla clientela in possesso di mascherina (all’ingresso devono esser posizionati dispenser per detergere le mani e/o guanti monouso e posizionati idonei cartelli per avvisare la clientela del necessario rispetto della distanza di 1,8 metri sopra)
  • obbligo di redigere un protocollo di sicurezza anticontagio che preveda l’impegno del datore di lavoro all’attuazione delle descritte misure al fine di garantire la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, seguendo il format scaricabile attraverso questo link http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/Contenuto.xml?id=5250089&nomeFile=Ordinanza_del_Presidente_n.38_del_18-04-2020-Allegato-2

E’ bene inoltre precisare che resta sospesa ogni forma di consumo all’interno dei locali dell’azienda.

Per le restanti disposizioni dell’ordinanza, si rinvia alla lettura del testo integrale.

mercoledì 22 aprile 2020

Autorizzato il servizio di Delivery in Campania/Ordinanza n. 37 del 22 aprile 2020

di Redazione

La Regione Campania con l’ordinanza n. 37 del 22 aprile 2020 autorizza, a decorrere da lunedì 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, la possibilità di consegnare cibo e bevande a domicilio da parte di ristoranti, bar, pub, pizzerie e pasiccerie, riattivando in parte l’anello terminale della filiera brassicola e agroalimentare, completamente fermo da inizio pandemia.
L’ordinanza prevede delle fasce orarie prestabilite e differenziate tra bar, pasticcerie e altre attività ricettive. Pertanto il servizio potrà essere attivo dalle 7,00 alle 14,00 per bar e pasticcerie e dalle 16,00 alle 22,00 per tutte le altre attività (ristoranti, pub, pizzerie).
Il servizio è consentito con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi.

E’ fatto obbligo, per gli esercenti e gli operatori impegnati nelle attività, di osservare le misure di sicurezza e precauzionali prescritte nel protocollo allegato all’ordinanza.

In sintesi:
  • rispetto di tutte le norme HACCP
  • sanificazione dei locali ripetuta e costante
  • distanza di sicurezza tra i dipendenti nelle postazioni di lavoro
  • obbligo per i datori di lavoro di fornire gli appositi dispositivi di protezione (mascherine, guanti, camici e sovra-scarpe)
  • limitato l’accesso dei fornitori per evitare il contatto con i dipendenti (fasce orarie), favorendo la trasmissione della documentazione di trasporto per via telematica
  • per la consegna, deve essere mantenuta una separazione dei locali di preparazione di cibo da quelli destinati al ritiro da parte dei fattorini

Il mancato rispetto delle misure di contenimento e prevenzione del rischio di contagio di cui al presente provvedimento comporta, ai sensi dell’art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria (pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000) nonchè, per i casi ivi previsti, di quella accessoria (chiusura dell’esercizio o dell’attivita’ da 5 a 30 giorni).

martedì 21 aprile 2020

Circolare ABI del 20/04/2020. Applicazione disposizioni per le garanzie del Decreto Liquidità. Notizie per la filiera agricola

di Area Sviluppo Imprese

L’Associazione Bancaria Italiana ha diffuso questa mattina la nuova circolare - previo accordo con Sace - con la quale vengono fornite le necessarie disposizioni per l’erogazione delle garanzie previste dal “Decreto Liquidità”. 

La circolare Abi contiene anche il "Manuale Operativo" e le "Condizioni generali" del contratto di garanzia con tutti i documenti connessi.

Il Decreto liquidità prevede che le misure dell’articolo 13, in quanto compatibili, si applicano - fino al 31 dicembre 2020 - anche alle garanzie di cui all’articolo 17, comma 2 del Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n. 102 in favore delle imprese agricole e della pesca. A tal fine, il comma 11 dello stesso articolo 13 prevede in favore dell’Ismea lo stanziamento di 100 milioni di euro per il 2020.

Ismea rende noto che.
  • per tutti i finanziamenti di durata massima di sei anni, fino al 31 dicembre 2020, la copertura massima delle garanzie dirette sarà portata all’80%
  • l’importo massimo garantibile per ciascuna impresa sarà elevato a 5 milioni di euro
  • l’accesso alle garanzie è gratuito
  • la garanzia è concessa anche in favore di beneficiari finali che presentano, alla data della richiesta di garanzia, esposizioni nei confronti del soggetto finanziatore classificate come “inadempienze probabili” o “scadute o sconfinanti deteriorate”, ai sensi del paragrafo 2 Parte B della circolare n. 272 del 30 luglio 2008 della Banca d’Italia e successive modificazioni e integrazioni, purchè la predetta classificazione non sia precedente alla data del 31 gennaio 2020
  • restano, in ogni caso, escluse le imprese che presentano esposizioni classificate come “sofferenze” ai sensi della disciplina bancaria e che erano in difficoltà (ai sensi del Regolamento generale di esenzione di categoria) al 31 dicembre 2019
Contemporaneamente, Sace fa sapere di essere pienamente operativa con Garanzia Italia. Il rilascio delle garanzie a favore delle banche, già accreditate o che ne faranno richiesta, avverrà online attraverso il portale dedicato "Garanzia Italia" sviluppato dalla stessa, dove gli istituti di credito potranno inserire le proprie richieste e ottenere le relative garanzie, controgarantite dallo Stato, in tempi brevi. Per la "procedura semplificata" (dedicata alle imprese con fatturato in Italia inferiore a 1,5 miliardi di euro e con numero di dipendenti, sempre in Italia, inferiore a 5.000) e per tutti i finanziamenti di importo fino a 375 milioni di euro avverrà entro le 48 ore

Oltre al portale "Garanzia Italia" dedicato alle banche, sul sito sacesimest.it/garanziaitalia.it è a disposizione di banche e imprese un simulatore che offre - a seguito dell`inserimento di alcuni parametri economici e finanziari dell`azienda relativi al bilancio 2019 - una prima indicazione dell`importo finanziabile e delle diverse tipologie di garanzie previste dal Decreto Liquidità. 

Nella stessa pagina web sono inoltre disponibili una serie di documenti informativi per banche e imprese: dalle Faq al Manuale Operativo per gli istituti di credito con le modalità di accreditamento al portale "Garanzia Italia".

lunedì 20 aprile 2020

La Filiera al centro - Intervista a Imbottigliamento 19/03/2020


di Giuseppe Perretti

Ho letto con molta attenzione la notizia della nascita di una nuova associazione, “CERVISIA Associazione Nazionale Filiera Brassicola e Agroalimentare”, con un profilo particolarmente ampio e inclusivo nei confronti della birra, le sue diverse anime dalla produzione primaria fino alla valorizzazione del prodotto finito e un occhiolino alle altre filiere agroalimentari a dimostrazione dell’opportunità di fare sinergia per consentire il vero sviluppo di un settore interessante come quello birrario nazionale, di cui mi onoro di svolgerne un ruolo attivo. 
Ho conosciuto personalmente Francesca Borghi, suo Direttore e Presidente del Consiglio direttivo, in numerosi eventi, a dimostrazione della “presenza” ampia nel settore. Insieme abbiamo scambiato qualche opinione sui temi più importanti, ma da questi incontri ho avuto l’idea di intervistarla pubblicamente per mettere appunto in evidenza il suo punto di vista e dell’associazione che rappresenta. 

In particolare, Francesca, quali sono secondo lei i temi di maggiore interesse per offrire opportunità di sviluppo al settore birrario nazionale? 

Grazie innanzitutto per l’opportunità di questa intervista. I temi di maggiore interesse sui quali oggi il mondo brassicolo dovrebbe guardare per avere opportunità di sviluppo sono di due ordini. Il primo riguarda la sua vera e propria identità di settore, soprattutto nel mondo artigianale, e il secondo la sua evoluzione che vorrei definire ragionata nell’ottica di una vera crescita del comparto attraverso la filiera. Mi spiego meglio. Il settore birrario dovrebbe acquisire maggiore consapevolezza e sfruttare il posizionamento che si è conquistato negli ultimi anni attraverso una forte presa sui consumatori. Il comprato artigianale deve definire i suoi spazi e continuare a sperimentare. E’ necessario inquadrare la figura dell’imprenditore brassicolo artigiano perché da lì poi si andrà a definire meglio lo spazio di manovra e di confronto con l’industria. Abbiamo elaborato una proposta da sottoporre alle nostre istituzioni e avviato un dialogo costruttivo in tal senso. Seconda cosa l’importanza della filiera. Oggi abbiamo un’occasione unica che va sfruttata a livello nazionale che è il crescente interesse nei confronti delle materie prime e un settore quello dell’agricoltura che ci offre degli strumenti incredibili e la tecnologia per rivoluzionare la produzione. Vanno pianificati atti e vanno coinvolti più attori possibili, calibrando passo dopo passo lo sviluppo e le strategie da adottare. Solo in questo modo si arriverà a un quadro certo e si potranno comprendere i margini di crescita. Le imprese hanno la necessità di essere coinvolte accorciando il gap che le separa dai consumatori italiani e stranieri. 

A mio modesto parere, lo sviluppo sostenibile è e sarà sempre più campo in cui trovare valore aggiunto anche per la filiera birraria. Quale è il punto di vista della vostra associazione su questo tema? 

Il tema sostenibilità è sicuramente uno dei temi che va più di moda in questo momento che però non va né strumentalizzato né sottovalutato. Quando sento il termine "sostenibilità" in campo birrario, penso subito alle meravigliose e colorate lattine che oggi caratterizzano il mondo craft e che sono uno straordinario strumento di comunicazione. Ma a ben pensarci, la birra è sempre stata imbottigliata nel vetro e quindi da quel punto di vista forse bisogna fare qualche passo in più. E’ molto difficile oggi poter dire con chiarezza che chi produce birra lo stia facendo in maniera sostenibile e quindi ecologica perché la produzione di birra è un’attività che di per sé tende a sprecare tantissime materie prime, in particolare acqua. Per ogni gallone di birra prodotta è necessario utilizzare dai sei agli otto galloni di acqua. Sono numeri che un po' spiazzano se poi pensiamo anche che la tecnologia sui macchinari non ci aiuta, almeno per quanto riguarda le micro-imprese. Certo è possibile invece recuperare le trebbie che essendo ricche di proteine possono essere impiegate per i mangimi, per la produzione di integratori, nutrienti per funghi e fertilizzanti, il tutto nell’ottica della cosiddetta “economia circolare”. Sicuramente impostare tutta la produzione di birra a basso impatto ambientale comporterebbe una cospicua riduzione dei livelli di CO2 emessi con un notevole e gustoso beneficio per l’ambiente ma i costi oggi sono ancora troppo elevati e, a quanto sembra, i fondi che verranno stanziati saranno ancora troppo pochi per soddisfare le esigenze green. La ricerca di una sostenibilità a 360 gradi dovrebbe essere la strada da percorrere e forse questa strada potrebbe essere capace di garantire prodotti, progetti e processi a basso impatto lungo tutta la filiera produttiva e distributiva. Penso che anche l’educazione a un consumo consapevole e informato di birra possa servire molto al settore. In realtà credo che alla fine quando si parla di sostenibilità sia necessario ricondurre l’attenzione più ai comportamenti e ricordare la definizione che diede già nel 1987 la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo indetta dalle Nazioni Unite affermando che lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future. Il punto focale è dunque la capacità di trovare il giusto equilibrio che consenta di continuare sulla strada del progresso, ma senza danneggiare irrimediabilmente l’ambiente dal quale la nostra stessa sopravvivenza dipende, anche nel mondo della birra. 

Ci sono altri temi per voi utili a favorire uno sviluppo della filiera birraria nazionale? 

Come sapete Cervisia sta già svolgendo attività a livello istituzionale ed è presente al tavolo tecnico nazionale di filiera sul luppolo presso il MIPAAF. A mio parere però è necessario e urgente che il confronto avvenga anche presso le Regioni e che si aprano in ciascuna di esse dei tavoli tecnici di filiera che siano integrati tra agricoltura e attività produttive perché il territorio ha una funzione fondamentale sia dal punto di vista delle materie prime sia perché la regione ha un ruolo chiave di aggregazione e sostegno alle imprese e possiede delle risorse che possono essere messe a fattore comune. Manca ad oggi un dialogo serio con gli operatori di settore e con le associazioni. Un secondo tema è senz’altro lo sviluppo del turismo brassicolo che stiamo affrontando da mesi e per il quale stiamo sviluppando un interessante progetto nel Lazio che avvicina la birra alla valorizzazione della via Francigena. Ultimo tema che mi sta a cuore è la divulgazione della cultura brassicola e di filiera nelle scuole anche a livello esperienziale. Partendo dalle materie e arrivano al consumo consapevole, alle proprietà nutrizionali e alla conoscenza della vera e propria professione del birraio e dell’impresa. 

Provocatoriamente le chiedo se le attività che avete previsto di svolgere tramite questa associazione non siano già svolte da altre associazioni… 

Direi che Cervisia nasce invece per il motivo contrario. Abbiamo intercettato dei bisogni che ancora non erano stati soddisfatti e abbiamo voluto offrire un taglio estremamente “professionalizzante” alla nostra struttura partendo già dalla nostra organizzazione interna. Ci siamo strutturati con Aree ben definite da subito con altrettanti responsabili e collaboratori professionisti. Io per prima vengo da una lunghissima esperienza di associazione di categoria, conosco le dinamiche che richiede un’associazione che tutela le imprese e soprattutto non sono un birraio, non sono un maltatore, non sono un agricoltore, non sono un titolare di pub e quindi riesco sempre a tenere la giusta distanza dalle tematiche e dalla problematiche di settore affrontandole da un punto di vista esclusivamente professionale. Siamo la prima Associazione del comparto che ha voluto chiaramente esprimere la propria indentità e il proprio posizionamento attraverso il concetto di filiera brassicola e agroalimentare, focalizzando l’attenzione anche sui produttori delle materie prime (orzo e luppolo) e a coloro che nell’agroalimentare producono molti dei prodotti caratterizzanti le birre a livello territoriale. E devo ammettere che sono estremamente felice che dopo la nostra apparizione sulla scena anche altri soggetti abbiano sdoganato il concetto di filiera e che stiano focalizzando la propria attenzione sul tema. Cervisia ha compiuto un anno di vita lo scorso febbraio e quindi l’attenzione anche di altri sulla filiera per noi è un primo e importante risultato, che poi è anche uno dei nostri obiettivi essere da collante e da traino per tutte le altre associazioni che operano nel settore. Credo che la collaborazione sia di fondamentale importanza e mi auguro che non vi sia frammentarietà almeno per quanto riguarda gli interessi comuni al settore. Stiamo lavorando per questo. Per quanto concerne i servizi che vogliamo dare ai nostri associati sono di diversa natura ma soprattutto stiamo cercando di focalizzare la nostra attenzione sugli incentivi economici alle imprese, sulla formazione professionale ad ampio raggio, sull’assistenza legale-sindacale e sulle strategie di comunicazione. Stiamo monitorando il mercato con particolare attenzione ai consumatori. Vi svelo in anteprima la nascita di una nuova area all’interno di Cervisia dedicata agli Homebrewers e ai Beertasters che guarda non solo alla parte ludica ma soprattutto alla professionalizzazione di quei soggetti che a volte si dimostrano essere dei veri e propri talenti e che sarebbe un peccato disperdere. Vi posso dire che il progetto si chiama “La Filiera in Casa” e che vedrà nascere una nuova community a livello nazionale ma non posso svelarvi di più per ora. 

Come ho già detto in premessa, ho notato un approccio “inclusivo” nelle altre interviste che ha già rilasciato in questi mesi e su alcuni vostri comunicati stampa. Mi può confermare eventualmente questa mia impressione? 

Un’associazione è di per sé inclusiva solo per il fatto di rappresentare l’insieme di attori e di imprese di filiera. Il settore ha necessità di comprendere che seppur nella sua complessità e diversità ha necessità di camminare unito e avere grandi ambizioni per ottenere risultati comuni. Siamo un’Associazione quindi, già per definizione, siamo aperti e innovativi, i nostri associati devono essere certi che le battaglie che ci aspettano hanno un valore complessivo e che, se combattute con le armi giuste, non possono che far bene all’intero comparto. Certo, come dicevo sopra, ci sono identità che devono essere mantenute e l’artigianalità non potrà mai andare allo stesso passo rispetto all’industria ma non per questo il settore della birra italiana deve essere per forza in contraddizione. Questo è anche il nostro compito a livello istituzionale e sociale ovvero quello di tutelare le imprese che oggi sono ancora un passo indietro e mettere in comune le loro singole esperienze. Insomma, abbiamo una filiera da costruire, con coerenza. 

Covid-19. “Pacchetto credito” per le imprese di Regione Lombardia.

di Redazione

Anche la Regione Lombardia ha approvato un pacchetto di misure per fronteggiare l'emergenza Coronavirus per cercare di soddisfare l'esigenza primaria di piccole e medie imprese e professionisti lombardi. Poter disporre di liquidità per garantire la continuità aziendale e avere le risorse necessarie per consentire la ripartenza è di fondamentale importanza in questo periodo di crisi insistente. Le misure regionali del “Pacchetto credito” garantiranno finanziamenti per almeno 6.500 imprese, con un impiego stimato di oltre 50 mila addetti, per un valore complessivo di finanziamenti di 400 milioni di euro, complementari alle risorse messe a disposizione dal nuovo Fondo Centrale di Garanzia, che nel complesso supereranno quindi il miliardo di euro.
In sintesi le linee di intervento e le misure adottate:
  • La linea di intervento CONTROGARANZIE 3, con una dotazione finanziaria di 7,5 milioni di euro, attraverso la controgaranzia su portafogli di garanzie concesse dai Confidi, consentirà alle PMI ed ai liberi professionisti operanti in Lombardia di migliorare l’accesso al credito fino al 100% dell’importo garantito, in complementarietà con il Fondo Centrale di Garanzia, per i finanziamenti sopra i 25.000 euro. È possibile consultare l’elenco dei Confidi accreditati su Controgaranzie 2 e che possono continuare ad operare sulla nuova linea: elenco Confidi accreditati . Nello stesso tempo si aprirà un nuovo avviso a cui potranno aderire ulteriori Confidi. Le imprese e i professionisti interessati possono prendere appuntamento con uno dei Confidi convenzionati per avere informazioni.
  • La linea di intervento per la riduzione pricing dei finanziamenti attraverso un accordo con il Sistema camerale lombardo consentirà alle PMI lombarde di abbattere i tassi fino al 3% attraverso un contributo in conto interessi, con una dotazione di 11,6 milioni di euro (9,1 milioni Camere di Commercio, 2,5 milioni Regione Lombardia). Il finanziamento minimo è pari a 10.000 euro. L’abbattimento agirà in ogni caso entro il limite di 100.000 euro di finanziamenti anche in caso di finanziamenti di importo superiore. Il bando sarà pubblicato a brevissimo da Unioncamere Lombardia e il contributo sarà concesso entro 30 giorni dalla richiesta. Tutti i dettagli saranno pubblicati sul sito di Regione Lombardia, di Unioncamere Lombardia e delle singole Camere di Commercio.
  • la misura GENIUS trasforma i contributi concessi a decorrere dal 31 gennaio 2015 e fino al 31 gennaio 2020 in nuovi contributi a fondo perduto per il sostegno alla liquidità delle imprese che hanno ridimensionato l’attività chiudendo la sede oggetto di intervento, pur restando in attività e in una forma di sostegno al reddito per l’imprenditore, per evitare la restituzione dei contributi a fondo perduto a quelle piccole e medie imprese beneficiarie che hanno rendicontato gli interventi, ma sono state costrette a cessare l’attività ovvero chiuso l’unità locale oggetto di intervento dopo il 31 gennaio 2020 a causa della crisi, senza poter rispettare quindi gli obblighi di rimanere in attività per almeno 3/5 anni. Non è necessario presentare istanza, il beneficio sarà riconosciuto automaticamente verificando, la posizione al Registro Imprese fino alla data del 15 dicembre 2020 di tutti i beneficiari di contributi a fondo perduto su risorse autonome di competenza della Direzione Generale Sviluppo economico.
  • Il rifinanziamento della linea CREDITO ADESSO, che verrà approvato nella prossima seduta di Giunta, prevede un finanziamento da parte di Finlombarda e delle banche convenzionate, oltre a un contributo in conto interessi per l’abbattimento dei tassi; i destinatari saranno professionisti e studi professionali, PMI e MIDCAP, con tre livelli di finanziamento, da 18.000 a 200.000 euro per professionisti e studi professionali, 750.000 euro per le PMI e fino a 1,5 milioni di euro per le MIDCAP. Da marzo 2020 sono già pervenute 85 domande per 31,9 milioni di euro di finanziamenti; la dotazione verrà incrementata con ulteriori 2 milioni di euro per abbattimento tassi e 39 milioni di euro per i finanziamenti, mentre la nuova linea CREDITO ADESSO EVOLUTION avrà una dotazione iniziale di 7.353.000 euro per abbattimento tassi e 67 milioni di euro per i finanziamenti.
=> DGR n. 3046 del 15 aprile 2020 

=> DGR n. 3052 del 15 aprile 2020 

=> DGR n. 3052 del 15 aprile 2020 

venerdì 17 aprile 2020

Piano di emergenza socio-economica Covid-19 Regione Campania. Bonus una tantum microimprese che non fanno consegne a domicilio

La Regione Campania ha varato un “ Piano per l’emergenza socio-economica” su larga scala di sostegno alla crisi causata da Covid-19 mettendo a disposizione fondi comunitari, nazionali e regionali per un totale di 908 milioni di euro

Il Piano si basa su misure integrate e su larga scala incentrate su quattro pilastri: 
1) protezione sociale alle fasce più fragili della popolazione; 
2) sostegno alle microimprese che operano nei settori maggiormente colpiti dai provvedimenti di lockdown e ai professionisti/lavoratori autonomi; 
3) protezione dei lavoratori; 
4) sostegno alle politiche abitative.

Tra le misure che interessano la filiera e i comparti brassicolo e agroalimentare segnaliamo in particolare i contributi a sostegno del turismo, della ristorazione e dell’agricoltura.
Nello specifico:

BONUS A MICROIMPRESE A FONDO PERDUTO RISORSE FINANZIARIE: [140.000.000 euro] Alle microimprese che abbiano un fatturato inferiore a 100.000 euro e che operano nei settori colpiti dall’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria “COVID-19” e siano destinatarie dei provvedimenti di sospensione delle relative attività, in base ai provvedimenti adottati sia dal Governo centrale sia dalla Regione Campania, viene erogato un bonus una tantum di 2.000 euro. Tempi Avviso pubblicato nel mese di aprile. Erogazione immediata del bonus. 

COSTITUZIONE FONDO DI LIQUIDITÀ CONFIDI RISORSE: [13.000.000 euro] Viene costituito un Fondo di garanzia tramite i Confidi per la concessione di garanzie su operazioni di credito attivate da microimprese operanti in Campania (a titolo esemplificativo imprese dell’artigianato, del commercio, del settore turistico e culturale, servizi, compresi professionisti, agroindustriali), che non riescano ad accedere al Fondo Centrale di Garanzia di cui alla L. 662/96. Ipotesi di finanziamenti garantiti: credito su circolante, max 18 mesi, max 15.000 euro; Finanziamento medio: 10mila euro. Tempi: 30 giorni. 

BONUS A PROFESSIONISTI/LAVORATORI AUTONOMI RISORSE FINANZIARIE: [80.000.000 euro] Il bonus una tantum di 1.000 euro, cumulabile con l’indennità prevista dal governo nazionale pari a 600 euro, è destinato ai professionisti iscritti agli ordini professionali e alle relative casse previdenziali e ai professionisti/lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’INPS, titolari di partita iva. Sono esclusi dalla misura i professionisti che risultano anche dipendenti o titolari di pensione e i lavoratori autonomi che non esercitano attività professionali. Possono accedere al bonus i professionisti/lavoratori autonomi che abbiano fatturato nell’anno 2019 meno di 35.000 euro. Tempi Avviso pubblicato nel mese di aprile. Erogazione immediata del bonus.

BONUS IMPRESE AGRICOLE E DELLA PESCA IN PARTICOLARE, DEL FLOROVIVAISMO, DELL’ORTOFRUTTA, DELLA ZOOTECNIA (BUFALINI, BOVINI, OVI CAPRINO), DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA RISORSE FINANZIARIE: [50.000.000 euro] I requisiti che devono possedere le imprese sono: per le imprese agricole essere coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, iscritti all’INPS; per la pesca essere pescatori autonomi o imprese iscritte nel registro delle imprese tenuto dalle Capitanerie di porto, iscritti all’INPS; per l’acquacoltura essere imprese agricole iscritte all’INPS. Ciascuna azienda, come sopra individuata, interessata dalla crisi determinata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, riceve un contributo una tantum commisurato nel seguente modo: 1.500 euro per le aziende che hanno fino a 5 dipendenti; 2.000 euro per le aziende che hanno più di 5 dipendenti. Tempi Avvio delle procedure nel mese di aprile.

SOSTEGNO AL FITTO DEI LOCALI COMMERCIALI PATRIMONIO ERP RISORSE FINANZIARIE: [1.000.000 euro] Viene introdotto un contributo individuale rapportato alla ridotta capacità reddituale derivante dalla chiusura delle attività commerciali per esercenti attività commerciali in locali di proprietà pubblica (patrimonio ERP).

SOSTEGNO AI LAVORATORI STAGIONALI IMPIEGATI IN ATTIVITÀ ALBERGHIERE ED EXTRA ALBERGHIERE RISORSE FINANZIARIE: [30.000.000 euro] Tale sostegno è di rapida corresponsione in quanto erogato direttamente dall’INPS attraverso le proprie banche dati. Secondo i dati forniti dalle Associazioni di Categoria interessate, la platea degli aventi diritto è di circa 25.000 lavoratori per un importo di 300 euro mensili ciascuno per 4 mensilità. Tempi: il contributo è prontamente trasferibile, in quanto erogato direttamente dall’INPS attraverso le proprie banche dati.

Per approfondimenti info@cervisiassociazione.it

CHI SIAMO

La Filiera Brassicola Agroalimentare come storia di impresa e di crescita

dal nostro Statuto Scopo dell’Associazione è: la rappresentanza , la tutela , il coordinamento e lo sviluppo della categoria dei pr...

I PIU' VISTI