giovedì 11 giugno 2020

Fondo Perduto per imprese, partite IVA e agricoltori. Indicazioni per la presentazione della domanda

di Area Sviluppo Imprese 

Con provvedimento emanato in tarda serata del 10 giugno 2020, l’Agenzia delle Entrate ha dato il via alle domande per il fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio, con un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per le società. 

Il canale si aprirà nel pomeriggio di lunedì 15 giugno e si chiuderà il 13 agosto. 

Ci sarà più tempo, invece, nel caso in cui il soggetto richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto: l’istanza può essere presentata a partire dal 25 giugno e non oltre il 24 agosto. 

Sempre entro il 24 agosto sarà possibile presentare una nuova istanza, in sostituzione dell’istanza precedentemente trasmessa. Attenzione, perché l’ultima istanza trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate per le quali non è stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo. 

Il contributo verrà erogato direttamente tramite bonifico bancario su conto corrente, che deve essere intestato al soggetto richiedente. 

In questa breve analisi vorremmo puntualizzare gli aspetti relativi a soggetti beneficiari ed esclusi dalla normativa, visto che riceviamo parecchie e-mail su questo punto. 

IMPRESE, PARTITE IVA E AGRICOLTORI 

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese, partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo. 

Sono, invece, esclusi i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (le cosiddette casse previdenziali), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal decreto Cura Italia (Dl 18/2020) e gli enti pubblici. 

IL LIMITE A RICAVI O COMPENSI E IL CALO DEL FATTURATO 

Sono due i requisiti, come ricorda anche la guida predisposta dalle Entrate, per accedere al contributo. 

Ricavi o compensi 2019 => I ricavi o compensi 2019 non devono essere superiori a 5 milioni di euro. 

Il calo di fatturato e corrispettivi => L’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi di quello del mese di aprile 2019. 

In assenza di questi requisiti, spetta comunque a quei soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 (start up, nuove partite IVA, indipendentemente dall’andamento del fatturato) o che hanno sede fiscale o domicilio fiscale nei territori della “prima zona rossa”. 

La domanda dovrà contenere, oltre ai ricavi, l’IBAN per ricevere l’accredito della somma spettante e le informazioni in merito alla certificazione antimafia. 

Le eccezioni al requisito del calo del fatturato sono previste per chi ha avviato l’attività dal 1° gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato) e per gli operatori con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale) ancora in emergenza al 31 gennaio 2020 quando è scattato lo stato di emergenza per il coronavirus. 

IL CONTRIBUTO SPETTANTE 

Alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019 si applica una specifica percentuale in relazione all’ammontare di ricavi e compensi: 

● 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro;
● 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro;
● 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro. 

In ogni caso il contributo non può essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a 2 mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. 

Il contributo a fondo perduto è escluso da tassazione sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’IRAP e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi. 

COME SI PRESENTA LA DOMANDA 

L’istanza sarà solo telematica e potrà essere presentata o direttamente se si possiede un PIN dell’Agenzia oppure anche avvalendosi dell’ausilio di un intermediario abilitato entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica. 

Per predisporre e trasmettere la domanda, si potrà usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline o una procedura web nell’area riservata del portale «Fatture e corrispettivi» dell’agenzia delle Entrate. 

Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche. Sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia oppure tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale), o ancora con la Carta nazionale dei Servizi (Cns). 

Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà due elaborazioni successive relative ai controlli formali e sostanziali. L’esito delle due elaborazioni sarà comunicato con ricevute restituite al soggetto che ha trasmesso l’istanza. 

In allegato la guida operativa, il vademecum, il provvedimento dell’AdE, l’istanza per il riconoscimento del contributo, le istruzioni di compilazione e le predisposizioni tecniche per l’invio. 

Guida operativa 

Vademecum 

Provvedimento AdE

Istanza riconoscimento del contributo 

Istruzioni per la compilazione

Predisposizioni tecniche per l’invio

venerdì 5 giugno 2020

La nostra idea di sostenibilità


di Francesca Borghi

Per la giornata mondiale dell'ambiente, vogliamo ricondurre l’attenzione ai nostri comportamenti come esseri umani e come organizzazione per ricordare la definizione che diede già nel 1987 la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo indetta dalle Nazioni Unite affermando che lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future. Il punto focale di una #filiera brassicola sostenibile è dunque la capacità di trovare il giusto equilibrio che consenta di continuare sulla strada del progresso, ma senza danneggiare irrimediabilmente l’ambiente dal quale la nostra stessa sopravvivenza dipende.

#cervisiassociazione #ambiente #sostenibilità

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